Era ormai qualche tempo che personalmente seguivo le opere di Willow, il suo stile pop, le sue collaborazioni mi hanno sempre incuriosito per la varietà di proposte. Con UntitleDV ho avuto la possibilità di intervistare l'artista per capire maggiormente la sua arte.
- chi è Willow? qual'è la tua formazione artistica?
Sono un disegnatore di fumetto umoristico diplomato presso la scuola del fumetto di Milano nel 2000.
Ho poi percorso l’iter di ogni professionista di questo settore, attraverso agenzie pubblicitarie e case editrici di Milano.
- con i tuoi personaggi dal gusto POP hai incantato tutti e le tue opere sono presenti in numerose gallerie in Europa, hai realizzato una serie di mostre. Come è avvenuto questo iter e quando è iniziato?
E’ iniziato un po’ per caso, nello stesso modo in cui sono nati i personaggi di molti altri autori, con l’esperienza, sintetizzando e studiando forme e linee..
Poi in questi ultimi anni l’editoria si è molto “contratta” offrendo poche possibilità di lavoro e quindi lasciandomi ..molto tempo libero!
Ho cominciato a studiare materiali e superfici diverse dalla carta, per capire come potevo presentare queste mie particolari grafiche e colori e alla fine è diventata la mia principale occupazione.
Sono un disegnatore di fumetto umoristico diplomato presso la scuola del fumetto di Milano nel 2000.
Ho poi percorso l’iter di ogni professionista di questo settore, attraverso agenzie pubblicitarie e case editrici di Milano.
- con i tuoi personaggi dal gusto POP hai incantato tutti e le tue opere sono presenti in numerose gallerie in Europa, hai realizzato una serie di mostre. Come è avvenuto questo iter e quando è iniziato?
E’ iniziato un po’ per caso, nello stesso modo in cui sono nati i personaggi di molti altri autori, con l’esperienza, sintetizzando e studiando forme e linee..
Poi in questi ultimi anni l’editoria si è molto “contratta” offrendo poche possibilità di lavoro e quindi lasciandomi ..molto tempo libero!
Ho cominciato a studiare materiali e superfici diverse dalla carta, per capire come potevo presentare queste mie particolari grafiche e colori e alla fine è diventata la mia principale occupazione.
- le tue icone si sono viste sui tram di milano, su dei toys, hai recentemente personalizzato una 50 special. come mai sono nate queste idee? una willow-invasion?
No..nessuna invasione! Semplicemente sullo stile e seguendo i dettami della street e pop art degli anni ‘70 ho cominciato a “customizzare” alcuni oggetti con diversa superficie.
Ovviamente quando poi si tratta di una Piaggio Vespa 50 special del 1982 o di una 600 Fiat del ’67 diventa un onore rendere unico un pezzo di storia del design italiano.
Con il tram ovviamente trattandosi di una azione a scopo commerciale è diverso l’iter ma l’orgoglio di vedere un tram di Milano interamente rivestito dalle mie grafiche, è lo stesso.
- Hai collaborato con Borsalino nella costumizzazione dei suoi classici cappelli, com'è nato questo lavoro?
Mi sono trovato in un ottimo gruppo dove le mie idee e le mie grafiche sono state gestite con grande professionalità e rispetto.
Abbiamo pensato ai materiali, ai colori da usare, ai diversi modelli dei cappelli, ecc. Tutto per una capsule collection di Willow a 360 gradi. E totalmente Made in Italy!
- parliamo delle tue opere, in alcune di esser fai parlare, sebbene con breve esclamazioni, le tue icone, come mai? perchè solo in alcune versioni?
I miei personaggi comunicano attraverso versi, esternano emozioni. Non vogliono essere né onomatopee né un loro vocabolario..sono solo suoni, un brusio di fondo.
E’ il lettore che poi ci legge un particolare significato, un’emozione o un semplice rumore.
In tutto questo caos o silenzio ci sono sempre uno o più personaggi che si elevano, si identificano…perché sono diversi o semplicemente vogliono farsi sentire.
E’ comunicazione.
- nella Pop Art il colore è una delle caratteristiche predominanti, ho riscontrato che in alcune delle tue opere sei passato al bianco e nero, cosa ti ha portato a questa svolta?
Il colore è uno dei fondamentali per comunicare un messaggio al meglio.
Lo si vede tutti i giorni nella pubblicità ad esempio.
Ma secondo me a volte, usando bianco e nero arriva ancora più diretto il messaggio. Senza colore non si ha nessun tipo di inclinazione, umore..Non si ha il tempo di pensare. E’ così. Punto.
E allora tante volte.. è bene rendere ben chiaro il concetto e parlare in bianco e nero!
- svelaci qualche progetto per il futuro.
AH! Non penso proprio!
Cose nuove e decisamente “da buttarci via la testa” per quanto riguarda le collaborazioni con importanti aziende del Made in Italy, per il prossimo autunno.
Continuano le collaborazioni con le gallerie che già mi ospitano e spero ne arriveranno di nuove.
Mi piace anche solo conoscere gente nuova, artisti, galleristi, “addetti dell’arte” insomma..
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