Molte persone conosce i lavori del Cracking Art Group: i grandi animali in palastica colorata che appaiono e scompaiono in nuerosi luoghi come piazze, strade, parchi e monumenti in giro per il mondo. Renzo Nucara è uno dei fondatori e artefici di questo movimento; classe 1955, affinaca al suo universo artistico i lavori del gruppo dal 1993 che influenzano e vengono influenzati rispettivamente. Ho avuto la possibilità di intervistarlo attraverso un breve scambio di e-mail così da conoscere la sua arte e il suo rapporto con il gruppo Cracking Art.
- Come nasce il suo essere artista? è partito dalla classica
tela approfondendo il tema del "Diario" per poi passare alla
tridimensionalità dell'opera; com'è avvenuto questo percorso?
- Nasce ben prima, ai tempi della frequentazione del Liceo
Artistico, quando dal semplice usare i colori e il disegno come esercitazione e
sperimentazione si è inserita la sensazione di poter trasmettere qualcosa di personale. Nasce con la voglia di
comunicare. Attraverso nuove modalità e medium espressivi evolve nel tempo. Sempre attratto dalla voglia di andare oltre
il piano bidimensionale, la curiosità verso i materiali e gli oggetti mi ha
accompagnato verso la “scultura”.
- Nelle opere il suo stile è riconoscibile ed in questa chiave
ha reinterpretato pinguini, chiocciole, gatti, ma anche macchie di colore,
esplosioni e molto altro; come sceglie i soggetti? al loro interno si trovano
elementi diversi che danno una sensazione di straniamento, come avviene questo
procedimento e perchè vi inserisce pezzi di forchette, portachiavi palloncini e
quant'altro?
- Il mio lavoro si muove su diverse linee. La linea madre è
quella che trova espressione nelle forme
del microcosmo e del macrocosmo. Sono
sempre stato affascinato dalla relazione
che intercorre fra questi opposti. Le
opere del “bestiario” sono nate
inizialmente dallo stimolo del lavoro di
Gruppo, un metabolizzare in modo personale gli animali
che usavamo. Poi il “gioco” si è
allargato a altri animali e soggetti. Tutte queste opere fanno parte degli
Stratofilm, dove convivono oggetti di recupero quotidiani a forme di colore che
realizzo con delle resine.
- Affiancato al lavoro con Crakign Art, movimento a cui ha
aderito sin dall'inizio, ha continuato la
tua ricerca artistica indipendente con i tuoi Resinfilm; come nascono e da dove
ha tratto ispirazione per la loro creazione; successivamente sono diventati
stratofilm, è solo un cambiamento di nome o qualcosa di più profondo?
- La realtà della Cracking Art ha modificato il mio modo di
lavorare individualmente dando una
tensione e una maggiore responsabilità nel fare. I Resinfilm , stratificazione
di resine che inglobano oggetti e elementi naturali, hanno costituito l’aspetto
“esplosivo” del mio agire e dopo anni di
opere dove i pigmenti dispersi in litri d’acqua creavano, nella lenta essicazione, cromie di ossidazioni quasi minerali , il
colore è esploso nella sua massima potenza. I Resinfilm sono per me una rivisitazione del dipingere .
La tensione alla tridimensionalità accennata nei Resinfilm,
si è dilatata in seguito negli Stratofilm, che faccio nascere da lastre di plexiglass tagliate al laser. Queste
opere mi permettono di realizzare quel senso di sospensione delle forme che così
risultano come cellule galleggianti nello spazio e portatrici di una nuova vita
atropizzata.
- nel 1993 assieme ad altri cinque artisti ha fondato Cracking
Art Group; com'è nato questo movimento e quali sono le sue caratteristiche
principali?
- Ogni epoca è stata determinata da un elemento
particolare, fuoco, pietra, ferro,
bronzo.
Adesso noi siamo nell’ ”Era della Plastica”, di conseguenza
l’attrazione verso questo materiale è stata inevitabile. La nostra sfida è anche quella di rivalutare la plastica
dandogli una giusta considerazione per fare cambiare la percezione
all’oppinione pubblica, perché la plastica è artisticamente affascinante,
tecnologicamente indispensabile e ambientalmente utile.
- alla prima biennale a cui Cracking Art ha partecipato avete
installato numerosissime tartarughe all'interno degli spazi espositivi,
successivamente le vostre opere si sono fatte strada in musei, gallerie, spazi
culturali ma soprattutto ambienti urbani; com'è avvenuta questo procedimento?
le vostre opere sono riconoscibile da tutti, come ad esempio i pinguini gialli
installati a Praga o i conisgli rossi a Parigi, qual'è il traguardo che la
rende più orgoglioso?
- La Biennale di Venezia ci ha dato una conferma qualitativa
del nostro lavoro . Più che di traguardo parlerei di strada percorsa con
soddisfazione. Certamente il
progetto Regeneration è quello che mi/ci gratifica maggiormente. Partito nel
2009 a Milano, ha trovato quel consenso che ci ha permesso di portarlo a
Treviso, Rimini, Roma , Parigi, Istanbul, Ostenda, Miami, alla Biennale di
Venezia del 2011…e fra poco ritornerà a
Milano in nuova versione
- una piccola anteprima su dove potremmo vedere in mostra le
sue opere prossimamente e se è possibile saperlo dove appariranno gli animali
di Cracking Art la prossima volta.
- Ho appena terminato una personale alla Galleria Cà d’Oro a
Roma in Piazza di Spagna, a ottobre ne terrò una nello spazio d’Arte di Equita
società di consulenza finanziaria a Milano.Questa location fa parte del progetto
Pontixl’Arte che mira a nobilitare e
contaminare con l’arte spazi di vita e di lavoro.
Sempre a Milano a Novembre
al Pirellone, verranno presentati
mie opere di arte applicata (tappeti, arazzi, vasi,lampade) all’interno di una manifestazione di inaugurazione
di una società di design.
Con il Gruppo , per stare in tema di REgeneration, le
chiocciole appariranno sul Duomo di Milano x una settimana dal’8 al 15 ottobre,
evento più unico che raro come location. Sempre a metà ottobre con
l’installazione Red Guardians, composta da 12 lupi rossi, parteciperemo alla 1à Biennale Italia- Cina che si
terrà nella villa Reale di Monza.
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