Per capire il "vero" made in italy, bisogna parlare con gli addetti al settore, ascoltare la storia dei prodotti raccontata con passione e vedere l'intero processo che porta alla confezione di un capo. 1st Pat-rn è tutto ciò, il lavoro di ricerca, cura e passione di Cristiano Berto lo ha portato a dare vita a questo progetto anteponendo la qualità e la sartorialità al primo posto. Vi propongo di seguito una breve intervista per addentrarsi, conoscere e apprezzare al meglio 1st Pat-rn
Come nasce 1st pat-rn? cosa indica il nome?
1ST
PAT-RN nasce agli inizi del 2011 (con una capsule per la spring summer 2012)
come progetto personale dopo quasi 27 anni esperienza nel settore e quasi 15
come consulente per numerosi marchi, l'idea era quella di provare a valorizzare
il cavalry di maglia, un materiale difficile da lavorare e poco capito.
La
mia idea era quella di creare delle giacche "vere" non delle felpe
"tagliate come una giacca" che era quello che il panorama offriva e
che ho sempre trovato molto cheap e poco interessante, spesso destinato a un
target vago e indefinito.
Io
ho lavorato in senso inverso, ovvero pensare e costruire delle giacche il più
possibile sartoriali, ma costruite con un materiale evoluto e innovativo, in
tal senso ho dato il via a una tipologia di prodotto che adesso sta avendo
parecchio seguito.
Il
nome nasce da alcuni vecchi cartamodelli che ho reperito in un archivio di capi
militari in Francia, che recavano il timbro "first pattern" ad
indicare che quello era il primo concept, il primo capo di prova o prototipo di
una serie.
cosa significa made in italy? qual'è il suo ruolo
fuori dell'Italia dove 1st pat-rn esporta la maggior parte della sua
produzione?
Onestamente
il significato del termine Made in Italy all'estero è molto controverso.
Noto
molta confusione nei buyer, ad esempio Giapponesi, che mi chiedono se il
prodotto sia un "vero" Made in Italy o un prodotto importato a cui
sono state fatte solo alcune lavorazioni e poi etichettato Made in Italy, come
sempre più spesso avviene secondo una normativa che onestamente non mi sento di
condividere nella sua interezza e spesso devo spiegare che il mio prodotto è un
"vero" Made in Italy.
Per
me Made in Italy vuol dire che tutto il prodotto è pensato, costruito e
realizzato in Italia, dal tessuto fino allo stiro e utilizza accessori,
lavorazioni e dettagli fatti in Italia.
Per
questo io definisco 1ST PAT-RN, anche nel cartellino, un prodotto di "Fabbricazione
Italiana" è un termine che mi serve per far ben capire che io vado oltre
il Made in Italy per come viene inteso oggi.
i capi sono essenziali, curati nei minimi dettagli,
dal bottoni alle cuciture, dal tessuto alla vestibilità; come mai la scelta di
combinare la sartorialità ad uno stile military-worker?
Nel
mio biglietto da visita riporto da sempre questi termini: military,
workwear, denim e sportswear e il "tailoring" si lega
indissolubilmente a questi mondi.
Ora
sono una moda: ma a metà anni 80 chi seguiva questi concept era una mosca rara
e io sono nato letteralmente immerso in questi mondi grazie alla gavetta fatta
con grandi cultori del vintage, che ai tempi si chiamava soltanto
"l'usato".
Detto
questo: tutto nasce dal militare e dal workwear.
In
particolare l'abbigliamento militare, da sempre, nasce dallo studio di sarti
eccezionali che studiano in modo perfetto la vestibilità e la funzionalità dei
capi.
Per
me quindi l'ispirazione derivante dai capi militari (come le giacche dei
militari Italiani durante la prima guerra mondiale ad esempio, realizzate in
modo eccezionale, eleganti ,ma destinate ad un uso duro come quello della
trincea) è, e sarà, sempre un punto di partenza importantissimo.
come nasce la prima collezione e qual'è l'essenza che
vuole trasmettere a chi lo indossa? a che pubblico si rivolge il brand?
la
prima collezione, l'estivo 2013 che è nei negozi in questi giorni, nasce dal
desiderio di proporre all'inizio pezzi semplici e non impegnativi che potessero
cominciare a far conoscere il prodotto, soprattutto il materiale e potessero
trasmettere la sensazione di "soft tailoring" che avevo in mente.
L'essenza
è proprio inclusa nella parola "soft tailoring": essere eleganti, impeccabili
con una giacca in maglia, confortevole e che a fine giornata non
"senti" pesare.
La
collezione FW2014 invece va oltre, non cambiano i modelli (che per me sono
sempre una base continuativa) ma migliorano e si evolvono nei dettagli: un
interno, una fodera, una lavorazione.
Il
prodotto si rivolge quindi a persone che hanno il coraggio di scegliere dei
pezzi innovativi, moderni e pensati con una logica diversa, perfetti per
l'abbinamento con capi autentici e quindi anche del mondo vintage, come si vedrà
anche nel look book della collezione invernale dove alle mie giacche ho
abbinato una serie di rari pantaloni militari del mio archivio.
nella collezione fall/winter 2013, una parte
rilevante della linea comprende felperia; come mai questa scelta? 1st pat-rn
amplia così la sua gamma di prodotti, da dove nasce questa collezione?
Onestamente
la collezione non comprende molti pezzi in felpa tradizionale se si intende
questo, sono solo due infatti.
Va
detto che la collezione in se è molto piccola, solo quattro giacche ed un gilet
in cavalry di maglia, due camicie in piquet fiammato e, appunto, le due
felpe in filato a tintura differenziata che permette di avere dei contrasti
tono su tono.
Credo
molto nei progetti piccoli, chiari e comprensibili che dimostrano di avere le
idee chiare e precise.
L'inserimento
della felpa serviva a capire come avrebbe reagito il mercato a un prodotto in
felpa tradizionale di estrema qualità, per questo ho proposto solo due pezzi,
sono convinto che la felpa tradizionale, quella lavorata sulle macchine
circolare, nel mercato di segmento alto possa avere senso solo se prodotta
con fili top di gamma.
Il
riscontro è stato interessante, sebbene siano le giacche ad aver avuto maggior
apprezzamento, ma sto lavorando anche sul fronte della felpa tradizionale e non
è detto che ci potranno essere novità interessanti in futuro.
1stpat-rn.it
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