Peter Non richiama nel nome il termine greco "petros", pietra, e Non per le origini venete. La Non-Shoe la cui caratteristica è il comfort nella calzata è evoluta nel tempo attraverso una ricerca per materiali e forme. Gli scatti dal titolo "Gravity Distortion and Time Displacement" racchiudono l'essenza della collezione invernale, immortalando l'attimo, un secondo protratto nel tempo che racchiude l'essenza della non-shoe. Silvia e Massimo mi raccontano collezione fall/winter 2013 in vendita nel nuovo e-commerce e la collezione spring/summer 2014 in preview al White.
-Come nasce Peter Non? E quali sono le caratteristiche che
contraddistinguono il brand?
Peter Non
nasce da un viaggio di tre mesi in Asia, una vera e propria pausa sabbatica dai
precedenti lavori, che ci ha permesso di svuotare la mente e di ripartire con
una prospettiva e una visione completamente diversa delle cose.
Durante il
nostro viaggio, osservando una calzatura tipicamente comfort (senza fare nomi),
abbiamo pensato a quanto questo tipo di prodotto sia molto valido dal punto di
vista della salute e della postura del piede, e a quanto sia altrettanto
carente nello stile, nei materiali e nell'innovazione.
Ed ecco
l'idea: creare una calzatura comoda, con tutte le carte in regola per essere
anche originale e cool.
- L’idea si trasforma in un prototipo di scarpa, da quel momento a
quando nasce la prima collezione cos’è successo? Come avete proseguito con la
scelta dei modelli, dei pellami, delle suole?
La prima collezione era un puro
esercizio tecnico per la creazione di nuovi volumi che potessero snellire e
ammodernare le forme tipiche delle calzature comfort. Una volta rifinita la
componente funzionale con la seconda collezione abbiamo cominciato a esplorare
materiali non tipici del mondo della calzatura.
Ci piacciono materiali naturali e
dall'aspetto materico, rafie, lini, intrecci di cotone e pelle, uncinetti di
lane realizzati a mano; amiamo le segnature e i difetti della pelle, che spesso
raccontano delle storie; ci piace fare ricerca nei tessuti lavorati con telai
antichi e artigianali.
Per quello che riguarda la suola abbiamo
deciso di utilizzare Vibram a garanzia di qualità e resistenza del prodotto.
-Le collaborazioni con il territorio contraddistinguono il vostro brand,
Renata Bonfanti, 10A, Candiani e l’ultima con Lucio Vanotti; come nascono e cosa
significano per Peter Non?
Crediamo che la collaborazione tra
realtà diverse sia un rapporto simbiotico che porta alla crescita di entrambe
le parti. L'Italia è un terreno fertile per attuare questo tipo di attività. Le
persone con cui ci interfacciamo sono sempre super propositive nello
sperimentare nuove cose. A volte noi affidiamo il design dei nostri modelli a
realtà esterne, come nel caso delle collaborazioni con Lucio Vanotti e 10A,
altre volte sono i fornitori che ci
danno l'opportunità di utilizzare il loro know how all'interno delle nostre
collezioni, realizzando per esempio dei tessuti su misura.
-La collezione fall/winter 2013-2014, fra poco uscirà nei negozi:
presenta volumi importanti, materiai esclusivi, lavorati a mano ed è
un’evoluzione rispetto alle collezioni precedenti. Come definireste questa
collezione? Cosa la contraddistingue e come mai avete fatto determinate scelte?
Modificare punti di vista, traslare processi
produttivi da ambiti non direttamente coerenti, trasmettere dettagli e
lavorazioni nello spazio e nel tempo, applicare proprietà funzionali a contesti
emozionali, rovesciare la visione delle cose, scavare oltre la superficie.
La collezione Peter Non FW13 è il risultato di questo percorso di ricerca.
Nuovi modelli e nuovi fondi (suole), realizzati in materiali ricchi di pattern e motivi di percezione non sempre immediata. Pelli invecchiate, texturizzate e materiali tecnici all’avanguardia per resistenza e traspirabilità.
Lana grezza lavorata ad uncinetto ai piedi del monte Atlas e conce vegetali innovative e sostenibili.
La collezione Peter Non FW13 è il risultato di questo percorso di ricerca.
Nuovi modelli e nuovi fondi (suole), realizzati in materiali ricchi di pattern e motivi di percezione non sempre immediata. Pelli invecchiate, texturizzate e materiali tecnici all’avanguardia per resistenza e traspirabilità.
Lana grezza lavorata ad uncinetto ai piedi del monte Atlas e conce vegetali innovative e sostenibili.
-La
spring/summer 2014 è incentrata sul numero 8, tutto ruota attorno alla
simbologia e al significato del numero. Potete spiegare brevemente come mai avete
scelto questo numero e come lo si ritrova nella collezione?
8 è un numero con una forte componente
magica, ma lo abbiamo scelto soprattutto perchè rappresenta il simbolo
dell'infinito e dell'equilibrio cosmico.
Con questa
collezione sentiamo di avere fatto veramente un grosso step avanti sia nella
lavorazione dei materiali, sia nei nuovi modelli proposti.
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