domenica 1 dicembre 2013

Interview With Stefano Perrone




Classe 1985 Stefano Perrone si forma al Politecnico di Milano, diventa art director lavorando per importanti agenzie pubblicitarie. Parallelamente alla carriera "digitale" inizia a dipingere opere astratte e materiche, pennellate ricche di significato e solitudine. Perrone sperimenta il collage unendo uno stile digitale a uno manuale-tradizionale, richiamando l'arte italiana del primo '900, le sue opere nascono come un evoluzione naturale influenzata dal lavoro di art director. Vecchie foto, scatti contemporanei, ritagli di giornali, timbri, pennellate, personaggi, colori e oggetti sono la base dell'artista da cui elabora e crea i propri lavori. Da poco ha partecipato a BrerArt, ho conosciuto i suoi lavori che mi hanno subito appassionato e ho colto l'occasione per fare a Stefano Perrone un intervista.



Ti formi nell'industrial design, hai lavorato come art director, questo background come ha influenzato i tuoi lavori? quando nasce la consapevolezza di essere diventato artista?

Assolutamente si, in effetti i miei lavori hanno sempre all'inizio una fase di progettazione, e direi che questa  una delle caratteristiche che mi porto dietro dalla mia formazione di designer e art director.
Anche se non sempre mi aiuta nella realizzazione dell'opera, certe volte mi accorgo che  troppo ragionata, e dovrebbe essere più istintiva. 
La consapevolezza non credo di averla ancora raggiunta, di certo  aumentata rispetto ai primi anni; ho trovato un mio stile nell'arte del collage digitale e materico, anche se non ho nessuna intenzione di abbandonare i pennelli perchè quando dipingo mi sento un'altra persona, semplicemente perchè il mac già lo uso tutto il giorno per la mia professione di art director.

Dove trai ispirazioni per i tuoi lavori? cosa li contraddistingue?

L'ispirazione la trovo nella solitudine. Sono inoltre un assiduo frequentatore di mostre e galleria d'arte, amo l'arte del primo 900, in particolare il cubismo e l'astrattismo. L'ispirazione la trovo nell'osservare ci˜ che mi circonda, in particolare quelle forme o accostamenti di colore anomali, asimmetrici. Odio la simmetria. 
Ho iniziato ha realizzare collage da un mio viaggio in solitaria a Berlino, dove ho iniziato ad approcciarmi all'arte in modo meno progettuale, più istintivo, meno ragionato. Anche se cerco sempre di inserire qualche messaggio all'interno dei miei lavori.

"Mi suishido" è un lavoro curioso e divertente. Puoi spiegare cos'è e come nasce? 

"Mi suishido" una bella parentesi nel mio approccio all'arte. Grazie a "Mi suishido" sono stato contattato da una galleria che attualmente mi segue (Spazio San Giorgio) e che mi sta permettendo di farmi conoscere.
E' una collezione di illustrazioni disegnate a mano con tavoletta grafica, che nascono dal mio rifiuto del Sushi come pietanza. Sono amante della cucina italiana, quella nostrana, casereccia. Così da una piccola freddura è nato "Mi suishido", con l'intenzione di far fare una brutta fine ai bocconcini di sushi. E' diventato un progetto virale sui social media, molto apprezzato nello stile dell'illustrazione e nei soggetti ironici.
Lo riproporrò sicuramente a marzo all'Affordable Art Fair, al quale parteciperò insieme alla galleria che mi segue.

il tuo ultimo lavoro Minàlo è un collage su Milano, crei immagini giovando con la storia e differenti registri. Il tutto in chiave surreale, come nasce questo lavoro? 

Questo lavoro  stato concepito per Brerart, ho deciso di realizzare un progetto ad hoc per l'evento, giocando con Milano e i suoi pregi, difetti e personaggi. Ho fatto foto in giro per Milano, scansioni di vecchie foto e tratti a pennello realizzati appositamente per ogni soggetto; dopodichè mi sono divertito ad assemblarli, mescolarli, giocarci. Alla fine ho poi deciso di dare un valore aggiunto alle opere, chiedendo ad un mio amico copywriter (Tommaso Zago) di dargli un nome, senza sapere il pensiero dietro ad ogni soggetto: credo sia stato un bell'esperimento che sicuramente replicherò nei prossimi progetti. 



www.stefanoperrone.com

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