Pechè Fu*Turismo?
quali sono le caratteristiche del movimento?
In un momento storico di epocale
crisi di identità per l'uomo, in cui anche l'arte sembrava non aver più nulla
da dire nel clima di plastica che stava ormai soffocando l'inizio del terzo
millennio, irrompe il Fu*turismo, una retro-avanguardia per dire basta al
commercio delle idee. Bisogna smetterla di far passare il messaggio che tutto è
in vendita e che tutto si può comprare L'unico futuro possibile è fare
chiarezza sul passato per disvelare gli inganni del presente. Ma per fare
questo bisogna recuperare la capacità di sturpirsi con gli occhi del turista...
che non vuole farsi ingannare sulla qualità più che sul prezzo.
A questo
manifesto hanno aderito quattro artisti. IUCU, il fondatore, Lele Picà, nella
fase iniziale, e successivamente Alessandro D'Aquila e Giammatteo Rona
(L'Avvocato Fu*turista). Cosa contraddistingue ogni artista e come mai la
scelta di lanciare e di sposare questo movimento?
Ho aderito perché solo l'arte
e la cultura ti consentono di dire e fare cose che purtroppo da decenni sono
precluse in qualsiasi realtà "istituzionale", ormai al servizio solo
di impuniti, irresponsabili e parassiti. Quella che stiamo vivendo non è una
recessione economica, ma culturale. Bisogna ripartire dalla cultura, non
dall'economia, bisogna rieducare le persone se vogliamo rilanciare il Paese.
Non c'è un standard stilistico per essere un Fu*turista. Noi abbiamo infatti
stili radicalmente diversi. La mia è la voce critica, quella di Alessandro
D'Aquila è la voce estetica/analitica, quella di Lele Picà romantica e quella
di Iucu visionaria. Tra noi però si è creato subito un equilibrio: per
ripartire, del resto, dobbiamo osservare il mondo (Lele Picà) condannando
spietatamente le sue brutture (L'Avvocato Fu*turista) e bisogna recuperare
l'essenziale (Alessandro D'Aquila) con una visione lucida di quale futuro vogliamo
oggi (IUCU).
Oggi 14/04/2014 il manifesto compie due anni, un traguardo
importante. Cosa significa? come ha interagito con il mondo dell'arte?
Esserci
o non esserci dipende solo da noi. È l'arte a guardarci...
Avete lanciato uno
spazio Fu*Turista nella Libreria Mondadori a Pavia, che ruolo svolge questo
spazio? e qual'è a sua caratteristica?
Promuoviamo le avanguardie che non
riescono a trovare uno spazio di esistenza senza piegare il ginocchio davanti a
padrini e padroni. Ridiamo dignità agli artisti, che nulla devono, se non
essere ciò che fanno.
A due anni dalla nascita del manifesto, se dovesse fare
un bilancio su ciò che avete creato e avete raggiunto, cosa scegliereste? Avete
tenuto una performance dentro la Biennale d'Arte di Venezia, esposto a Milano,
Firenze Roma e in molti altre posti con collettive.
Non abbiamo raggiunto
nulla, in realtà, e forse manco vogliamo raggiungere nulla... Lo scopo ha una
matrice borghese come il successo... per fortuna sono valori che non mi
appartengono. Il Fu*turismo é un punto di incontro fra artisti, il crocevia da
cui l'arte è costretta a passare al cospetto della Storia. Noi Fu*turista in
fondo siamo moderni cantastorie , molliamo tutto per girare le piazze e
comunicare agli altri ciò che sentiamo, per emozionarci e per emozionare, con
l'indomita capacità di chi ancora è in grado di stupirsi e quindi di amare.
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