“L’Italia è di moda”: un titolo già manifesto, un evento 24 ore no stop curato daMaria Luisa Frisa e Rivista Studio in occasione del consueto appuntamento Fashion at IUAV, giunto alla decima edizione e nella nuova location veneziana, che vede sfilare le collezioni dei neolaureati ai corsi di moda triennale e magistrale. La maratona ha visto susseguirsi designer, imprenditori, giornalisti, blogger ed esperti del settore che hanno condiviso la loro visione su quello che è la moda oggi, sul valore dell’Italia e sul suo ruolo nel sistema industriale.
Ad aprire la maratona Renzo Rosso, che ha enfatizzato il ruolo delle scuole di moda come fucina creativa dove i giovani posso apprendere e sperimentare; una risorsa per la creatività del nostro Paese. Andrea Incontri, Fausto Puglisi, Arthur Arbesser e Fabio Quaranta sono i designer che hanno raccontato ed espresso il loro punto di vista sulla contemporaneità partendo dalle loro storie. Gianluca Cantaro, Andrea Batilla, Sabrina Ciofi, Federico Sarica, Simone Sbarbati, moderati da Cristiano Seganfreddo, hanno spiegato il rapporto fra carta stampata e web, le nicchie di mercato e la capacità di fidelizzare i propri visitatori offrendo loro contenuti mirati e di qualità.
Giovanni Bonotto ha raccontato la sua fabbrica lenta, facendo capire come la ricerca e l’innovazione sui tessuti siano elementi da fondamentali per la sua azienda e un importante asset competitivo. Angelo Flaccavento ha commentato il trend dell’a-gender o genderless che si è visto sulle passerelle di molti designer: un abbattimento di genere e uno scambio di codici e costumi.
Il tema della conversazione fra Maria Luisa Frisa, Alessandra Mammì, Clara Tosi Pamphili e Serena Tibaldi è stato il difficile rapporto fra il sistema museale italiano e il mondo della moda e come essa non sia valorizzata nel Bel Paeserispetto ai grandi musei internazionali che registrano grandi successi di pubblico con le mostre di mode.
A conclusione dei lavori sono intervenuti Alberto Baban, presidente Piccola Industria, Carlo Magnani, direttore Dipartimento di Culture del progetto e Andrea Tomat, presidente Lotto Sport Italia Spa e Stonefly Spa che hanno evidenziato come la relazione università-impresa giochi un ruolo chiave nello sviluppo del nostro paese.
Giovanni Bonotto ha raccontato la sua fabbrica lenta, facendo capire come la ricerca e l’innovazione sui tessuti siano elementi da fondamentali per la sua azienda e un importante asset competitivo. Angelo Flaccavento ha commentato il trend dell’a-gender o genderless che si è visto sulle passerelle di molti designer: un abbattimento di genere e uno scambio di codici e costumi.
Il tema della conversazione fra Maria Luisa Frisa, Alessandra Mammì, Clara Tosi Pamphili e Serena Tibaldi è stato il difficile rapporto fra il sistema museale italiano e il mondo della moda e come essa non sia valorizzata nel Bel Paeserispetto ai grandi musei internazionali che registrano grandi successi di pubblico con le mostre di mode.
A conclusione dei lavori sono intervenuti Alberto Baban, presidente Piccola Industria, Carlo Magnani, direttore Dipartimento di Culture del progetto e Andrea Tomat, presidente Lotto Sport Italia Spa e Stonefly Spa che hanno evidenziato come la relazione università-impresa giochi un ruolo chiave nello sviluppo del nostro paese.
Una full immersion nella cultura della moda che ha poi visto sfilare i neolaureati con le loro collezioni caratterizzate da liberta espressiva e sperimentale: ogni studente ha sviluppato un proprio racconto, spaziando con un mix di stili e proposte, dallo sportswear ai tagli sartoriali, asimmetrie e fit comodi, che hanno contraddistinto accessori e abiti gender-free.
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