Il mio lavoro per MUG magazine #25 _ potete sfogliare la rivista online qui.
Editoriale
2015 - in un mondo in continua evoluzione, dove i costumi e
i valori appaiono fragili e dimenticati, riscopriamo la nostra storia. Il
desiderio di tornare alle origini come forma di progresso ci porta a
valorizzare ogni azione, rivisitare i canoni in un contesto proiettato
all’agire.
L’estetica è stata accantonata e soppiantata dal valore intrinseco delle cose, deve ogni singolo attore e passaggio gioca un ruolo chiave. Questo ritorno alle origini è un desiderio di riscoperta e di valorizzazione dell’arte del saper fare, sia essa legata all’artigianato, alla tecnologia o all’Arte, come un iter per rilanciare la vita , un percorso costernato da influenze provenienti da culture apparentemente lontane fra loro.
Il desiderio di formare, comunicare e informare diventa il cuore del venticinquesimo numero di MUG magazine, ribadendo i pilastri che hanno visto la nascita del giornale e che ne contraddistinguono il lavoro.
L’estetica è stata accantonata e soppiantata dal valore intrinseco delle cose, deve ogni singolo attore e passaggio gioca un ruolo chiave. Questo ritorno alle origini è un desiderio di riscoperta e di valorizzazione dell’arte del saper fare, sia essa legata all’artigianato, alla tecnologia o all’Arte, come un iter per rilanciare la vita , un percorso costernato da influenze provenienti da culture apparentemente lontane fra loro.
Il desiderio di formare, comunicare e informare diventa il cuore del venticinquesimo numero di MUG magazine, ribadendo i pilastri che hanno visto la nascita del giornale e che ne contraddistinguono il lavoro.
Showcase
La contemporaneità ha visto nascere una serie di contenitori
capaci di influenzare il mercato, moda, design l’arte, come macchine devote al
fatturato ma povere di contenuti; il cui unico obbiettivo è cavalcare il trend
del momento indipendentemente dalla sostenibilità del progetto.
Gallerie d’arte, negozi e e-commerce sono diventati a loro volta contenitori, che accostato a quello dei marchi ne determinano il successo o il declino. Un operazione orientata alla commercializzazione veloce che non considera i contenuti e il valore intrinseco delle cose. Il fatturato si erge a giudice di ogni operazione.
Gallerie d’arte, negozi e e-commerce sono diventati a loro volta contenitori, che accostato a quello dei marchi ne determinano il successo o il declino. Un operazione orientata alla commercializzazione veloce che non considera i contenuti e il valore intrinseco delle cose. Il fatturato si erge a giudice di ogni operazione.
In controtendenza un ritorno alle origini ci riporta a valorizzare
e a riscoprire i l’etica dimenticata, quando fare l’artista e il designer era
una forma espressiva non rivolta al mercato; un creare poetico fine a se
stesso. Quando il desiderio di scoprire e inventare portava al progresso nelle
sue diverse forse; quel progresso che ha dato vita a icone, brand e invenzioni
che oggi giorno riteniamo scontate ma indispensabili. Un desiderio che è motore
delle vita e che porta a metterci in gioco
e investire su se stessi, che ha dato vita a rivoluzioni e che senza di
esso non avremo solide basi per tenderci verso il futuro.
Editorial
Two thousand fifteen – in an ever changing world, where customs and values appear fragile and outdated, we want to go back over the experiences that have characterized us within the fashion system, which is richer and richer in eyecatching containers but lacks substantial contents. Our desire to go back to our origins leads us to give actions a special value, to revisit the canons in a context based on acting with the belief that progress is rooted in the past. Today’s world, dominated by elocity and fragility, has set aside aesthetics and has supplanted it with the concept of intrinsic value so that each factor and shift play a key role. The increased value and rediscovery of people’s know-how connected with craftsmanship, technology or art have become the way to bring about a new vital dynamism in individuals and society. A desire to communicate, to inform and form is the very heart of the 25th issue of Mug Magazine which for the last time offers the section ‘Back in the Days’ where can be found the basic principles that have characterized our project from the very beginning.
Showcase
The present age is characterized by the creation of a number of containers that can influence the fashion, design and art markets. Similar to machines devoted to sales but lacking in contents, such containers are aimed at taking advantage of the current trends regardless of any project’s sustainability. Art galleries, trade centers and ecommerce have in turn become containers which, coupled with that of brands, bring about their success or decline. Such fast-fashion-oriented conception does not allow for contents or the intrinsic value of objects. Each transaction is simply judged in terms of sales. As we buck the trend and go back in time we are led to rediscover our
forgotten ethics and its value, when being an artist and a designer was not market-oriented but a form of self-expression,poetic creativeness for its own sake, when the urge to discover and invent led to various forms of progress which in turn gave life to icons, brands and inventions that we take for granted today and consider fundamental. Desire is the urge that triggers life, that has brought about.
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