A Zurigo fino al 18 settembre si potrà visitare Manifesta 11, Biennale Europea d'Arte Contemporanea errante. L'espisizione dal titolo "What People Do for Money: Some Joint Ventures", curata dall'artista tedesco Christian Jankowski assieme a all’inglese Francesca Gavin, presenta trenta progetti sviluppati ad hoc fra gli artisti internazionali chiamati a partecipare e gli host zurichesi, una serie di professionisti - medici, commercianti, poliziotti, addetti al turismo e altri - che hanno interagito con gli artisti, i quali hanno elaborato le proprie opere avvalendosi dell'aiuto gli host o semplicemente trendone ispisazione, una da presentare all'interno degli spazi di lavoro dell'host e una per le due sedi di Manifesta, a Lowenbraukunst e alla Helmhaus. La Biennale svolta in svizzera porta il visitatore a scoprire la città, le sue professioni e numerosi luoghi per culminare nel Pavillon of Reflections, struttura in legno galleggiante sul lago, dove vedere lo storytelling dei progetti presentati per Manifesta 11. Fra gli artisti chiamati a partecipare alla manifestazione troviamo Carles Congost, Simply the Best, Maurizio Cattelan, Marguerite Humeau, Teresa Margolles, Santiago Serra e Shelly Nadashi.
Non poso paragonare questa edizione con le precedenti di Manifesta, essendo la prima che visito, però ho trovato questa di Zurigo molto interessante, ricca di spunti e contenuti; non è un esposizione fine a se stessa ma strutturata essendo presenti due progetti per artisti, collocati nel classico spazio del museo e dove sono stati sviluppati, permettendo di individuare relazioni e analogie fra essi. Manifesta 11 nella sua selezione di opere condensa l'esposizione nelle due sedi principali, non toroppo grandi, affiancndo i progetti sviluppati con alcuni artisti internazionali scelti per l'occasione e una serie di riflessioni del curatore sull'arte oggi che guidano lo spettatore fra le differenti opere. Vi consiglio di recuperare le "schede della meditazione" e leggerle prima di iniziare il giro, come anche dedicare una serata al Pavillon of Reflections per guardare i video che spiegano i progetti così che potrete apprezzare di più i progetti esposti. Ovviamente non dimenticate di fare un giro al Cabaret Voltaire!
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