martedì 5 gennaio 2021

Interview with Giulio Alvigini / Make Italian Art Great Again

Giulio Alvigini, classe 1995, artista italiano e ideatore di Make Italian Art Great Again pagina instagram dedicata ai meme sul sistema dell'arte italiano. Ha pubblicato il suo libro Manuale per giovani artisti (italiani semplici) come una guida quel mondo dell'arte ma che allo stesso tempo è un libro d'artista che potete acquistare qui.

Chi è Giulio Alvigini e qual è il percorso che ti ha portato a diventare artista? 
Non credo che “artista” si diventi. Semmai è possibile, a un certo punto, essere considerato tale. D’altronde, “artista” come “stronzo” è qualcosa che non puoi dirti da solo: te lo devono dire gli altri! Come per tanti, anche la mia è stata formazione accademica. Ho frequentato i cicli triennale e biennale in due accademie diverse: Genova e Torino. Quindi direi che la necessità nell’intraprendere questo tipo percorso si sia sviluppato parallelamente agli studi effettuati. 

Come nasce la tua pagina Make Italian Art Great Again
Per sbaglio, ovvero quasi naturalmente. A distanza di tre anni dalla creazione della pagina, mi sono accorto sempre più come questa progettualità, si dimostrasse un passaggio obbligato del mio discorso; e non (solo) una botta di fortuna. Rileggendo a una certa distanza alcuni elementi e derive della mia attitudine, è rintracciabile una sorta di coerenza che collega i lavori pre MIAGA dalla situazione attuale. Sicuramente, nasceva dal desiderio di sperimentare con degli strumenti e delle modalità a cui mi approcciavo da poco. 


Come hai scelto di portare i meme all'interno del sistema dell'arte? Quali sono stati quelli più di successo? 
Come ho detto, si è sviluppato tutto in modo abbastanza naturale. È stata la risultanza di più ingranaggi diversi funzionali tra loro: una pratica ironica e indagatrice dei meccanismi e delle logiche del sistema, un dispositivo linguistico pseudo-artistico (meme), infine una certa puntualità rispetto all’istituzionalizzazione delle pratiche mememetiche e al loro riconoscimento da parte del mondo dell’arte. Difficile identificare precisamente — per la loro stessa natura — quali siano i meme che hanno avuto effettivo maggior successo (likes, engagement…ecc., sono variabili inattendibili dal punto di vista qualitativo). Posso però provare a fornire una panoramica di quelli più apprezzati.

Hai pubblicato il tuo libro, Manuale per giovani artisti (italiani semplici), come nasce e che "dritte" si trovano al suo interno? 
Nasce dalla proposta e dalla scommessa, direi audace, della casa editrice Postmedia Books. Questo mio non-manuale (è alla fin dei conti un libro d’artista che finge di essere un manuale!) rappresenta un po’ l’occasione per istituzionalizzare e legittimare un percorso iniziato qualche anno fa: insomma, un modo per tirare le fila di una pratica che ha cercato di svicolarsi il più possibile — senza riuscirci — da ogni categorizzazione. Essendo un libro d’artista, più che “dritte” è più facile trovare dei gran “rovesci”; è l’essenza stessa di questa particolare categoria letteraria a contemplare certe libertà stilistiche, determinate pose e, perché no, anche gli errori. I temi ovviamente sono tanti, trattati con leggerezza ma anche con una certa serietà. Dal funzionamento dei processi selettivi dei giovani artisti agli usi e gli abusi del termine “interessante”; dall’analisi socio-antropologica della figura del curatore al comportamento durante un opening; dall’osservazione della struttura del mondo dell’arte fino ad alcune ipotesi rispetto al suo futuro post-covid.

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