“Cosa si ottiene mettendo a confronto copia e originale? Quale tra i due elementi è destinato a soccombere o deperire?” questa riflessione caratterizza la mostra Archeologia della Materia di Caterina Morigi da NEUTRO. L'artista accosta, uno affianco all’altro, una pietra e la sua rappresentazione aprendo una riflessione sul ruolo della copia e sul rapporto tra uomo e natura, che da millenni si concretizza nell’imitazione. Le piccole sculture in porcellana sono state realizzare insieme ai maestri della Real Fabbrica di Capodimonte e poste accanto all'elemento in pietra innescano una tensione, invisibile collegamento fra le parti dove l’originale si confonde con la copia e la copia con l’originale, sempre in maniera differente. Le opere disposte nelle bacheche di NEUTRO rimandano alle sculture esposte nelle teche dei musei archeologici, ma con un ribaltamento dei ruoli, dove il soggetto diventa la sostanza del simulacro, il materiale utilizzato. Una delle sei bacheche è dedicata all’esercizio collettivo che l’artista ha guidato nel corso del laboratorio tenuto presso l’istituto Caselli - Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte, 53 piccole sculture in porcellana con differenti composizioni chimiche, rappresentano altrettanti tentativi di imitazione prodotti assieme agli studenti e parlano di una “archeologia della produzione”, regolata da moltissime prove e fortunati errori che nella storia hanno sempre condotto alla scoperta. La mostra è accompagnata da una pubblicazione, edita in 30 copie, dove l'artista scompone e rielabora una serie di immagini a microscopio delle opere esposte, accompagnate da un testo di Mauro Zanchi.
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