How will we live together? è il tema della 17° Biennale d'Architettura proposto da Hashim Sarkis come una riflessione sul ruolo dell’architetto che deve pensare a come abitiamo e abiteremo il Pianeta attraverso differenti aspetti. I progetti dei padiglioni nazionali spaziano affrontanto tematiche e abbiti differenti, dalla ricerca alla costruzione. Il padiglione della Danimarca con Con-nect-ed-ness, progetto dallo studio Lundgaard & Tranberg, riflette sul ruolo dell'acqua creando un ciclo di raccolta e depurazione delle acque piovane per far crescere piante officinale, il padiglione del Giappone curato da Kozo Kadowaki dal titolo Co-ownership of Action, ovvero lo smantellamento e la catalogazione di una dimora giapponese che viene ricostruita parzialmente e documentata all'interno del padiglione. American Framing, progetto del padiglione USA, dedica il suo spazio al sistema costruttivo basato sui telai in legno mentre il Belgio presenta Composite Presence, ovvero 50 modelli delle architetture realizzate nelle fiandre creando una città immaginaria, di contro la scelta radicale della Germania che inserisce una serie di QR code nel padiglione vuoto che rimandano a contenuti e approfondimenti digitali. Lo spazio dell'arsenale ospita una delle sedi del progetto del curatore che racchiude grandi nomi come gli OMA, un progetto dell'artista Olafur Eliasson e Alejandro Aravena assieme a realtà giovani; qui l'occasione mancata del Padiglione Italia con il progetto Comunità Resilienti.
Nessun commento:
Posta un commento