Che cosa significa essere “un agente di cambiamento? è la domanda posta da Lesley Lokko ai partecipanti alla 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. La curatrice porta a riflettere sulla quotidianità come base per lo sviluppo del nostro futuro, attraverso il cambiamento come un momento e un processo caratterizzato da ricerche e proposte; tra i padiglioni dei Giardini e dell'Arsenale sono presenti progetti legati all'inclusività, alle minoranze sociali e alla collettività per prefigurare un futuro possibile per il nostro Pianeta. The Laboratory of the Future si articola attraverso una serie di proposte teoriche e progettuali affrontando temi non strettamente architettonici ma politico-sociali che riguardano la nostra quotidianità. Il Padiglione del Belgio si focalizza sulle possibilità di utilizzo di materie vive in architettura, il Padiglione degli Stati Uniti riflette sulla plastica e come viene trattata nella cultura e nell'economia americana; The Sámi Architecture Library, progetto presentato al Padiglione dei Paesi Nordini raccoglie materiale delle popolazioni nomadi originarie della Lapponia. Il Padiglione della Svizzera con Neighbour evidenzia la vicinanza spaziale tra il Padiglione Svizzero e quello Venezuelano. Open for Maintenance, al Padiglione della Germania, trasforma lo spazio espositivo in un luogo di lavoro collettivo accessibile a tutti. Fosbury Architecture, curatori del Padiglione Italia, presentano un progetto frutto del lavoro collettivo e collaborativo sulla penisola come un territorio delle possibilità.
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